21:00
58, direzione Allason
accanto a me siede un barbone
puzza di vino,
a volte tossisce
con la premura di voltarsi, col pugno vicino alla bocca
un garbo trasandato eppure dignitoso
non mi guarda, non lo guardo
non c’è nessuna fermata alla quale abbia voglia di scendere
e non ho ragioni per rimanere seduta;
il tempo diventa ironia del destino
E il mio compagno di viaggio non mi piace
ed io non piaccio a lui
-ho le scarpe pulite, una borsa di pelle,
capricci incomprensibili ai suoi occhi stanchi-
ma stasera ci lega il caso
accartocciato, come una poesia da buttare
come i versi che ora scrivo, ne avrò pietà e disgusto
come la solitudine,
come la periferia di Torino