AI TAVOLINI DI UN BAR

Di fraintendimenti e incomprensioni
si compone il puzzle delle nostre dita affaticate

Spazientito
stringi e infili
il pezzo sbagliato.
È da un po’ che abbiamo smesso di giocare
le tessere se ne stanno ancora sparse;
noi lo sapevamo che quando si gioca
si gioca per vincere
e qui non vince più nessuno

L’ultima roulette sul tuo giradischi rallenta
la pallina conclude la sua corsa
con un gemito sordo termina il disco.
Il banco vince sempre

Continuo a grattare ma non esce niente
tutte le parole precipitano in gola
Fuori si apre, calda e sofferta, l’estate

Due volti diversi presenteremo
ai tavolini di un bar

-due paia diverse di labbra
sedute ad ascoltare, con attenzione distratta e
disinteressata cortesia –
due racconti diversi,
i miei occhi brilleranno più dei tuoi,
di un Luglio sfumato
in un sorriso amaro.

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