ALTERNATIVE LÖSS, SENZA ALTERNATIVE

Lo scorso weekend si sono svolte le elezioni in Germania ed è stata scongiurata, per il momento, la possibilità che i neonazisti di Altrenative Fur Deutchland prendessero la cancelleria tedesca. La formazione politica più votata comunque è stata la CDU/CSU (il partito di Angela Merkel) guidata da Merzt. Sebbene l’AFD non abbia vinto comunque non si può dire che ne sia uscita sconfitta dal momento che rispetto alle precedenti elezioni del 2021 ha di fatto raddoppiato i consensi toccando il 20%. La vera sconfitta piuttosto è l’SPD, il partito socialdemocratico del cancelliere uscente, Olaf Scholz caduto ad un pessimo 16%. L’SPD paga l’essere stata al governo negli anni in cui la Germania ha sofferto una crisi economica peggiore rispetto a tutti gli altri paesi europei. Soprattutto dal momento in cui, per effetto della guerra in Ucraina, è venuto meno il gas russo che alimentava la locomotiva d’Europa e le sue industrie, andando a incidere poi anche sullo stesso potere d’acquisto dei tedeschi.

Bisogna anche fare una considerazione sulla ripartizione del voto sul territorio tedesco: qui si nota come AFD, con la sua carica fortemente populista e di estrema destra, abbia preso più voti nella Germania est ex repubblica socialista, più povera, disagiata e meno industrializzata, percepita spesso come un fardello dalla vecchia Germania ovest in cui sono stati più votati i vecchi partiti tradizionali come CDU ed SPD per l’appunto. Si può affermare dunque  con una certa sicurezza che, in tale situazione, AFD costituisca un pericolo per la democrazia tedesca: si tratta in fatti di un partito che tende innanzi tutto a minimizzare le responsabilità tedesche della Seconda Guerra Mondiale senza poi considerare una linea negazionista verso il cambiamento climatico, il suo euroscetticismo e la linea di razzismo e ostilità verso gli immigrati (sui quali si poggia buona parte dell’economia tedesca).

Un fatto singolare, in merito alla storia di questa formazione politica, è data dal fatto che essa non nasce come diretta contrapposizione ai partiti di sinistra come l’SPD, bensì nasca come reazione alle politiche di Angela Merkel e del suo partito di centro – destra, la CDU. Il nome “Alternative fur Deutchland” nasce come risposta ad un noto discorso della cancelliera Merkel in cui si diceva “Alternative Löss” (senza alternative”) in merito alle politiche di austerità che il governo tedesco doveva assumere vista la crisi economica scoppiata nel 2008.

Alla luce di questo storico scontro tra AFD e CDU, paiono ancora più paradossali i tentativi di interlocuzione tra Mertz e Alice Weidel (segretaria di AFD), per verificare se ci fosse possibilità di governare insieme. Fortunatamente gli anticorpi della democrazia tedesca hanno reagito bene e in centinaia di migliaia sono scesi in piazza, soprattutto a Berlino, per scongiurare che vi potesse essere anche solo un dialogo fra questi 2 partiti, uno dei quali fa parte della storia della democrazia tedesca mentre l’altro invece rappresenterebbe un pericolo per la medesima (la stessa Merkel per questo si sarebbe distaccata da questa linea del suo partito).

A elezioni fatte pare proprio che la CDU abbia intrapreso delle interlocuzioni con la SPD in modo tale da riformare quella maggioranza che per molti anni ha garantito il sostegno ad Angela Merkel.

Non si può però dire che il pericolo sia scampato, ad Afd altri anni di opposizione potrebbero fare solo che bene.

Alessio Cognetti
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