La mia esperienza presso il Collegio Einaudi è stata un po’ diversa rispetto alla norma. Sono entrata alla fine di ottobre 2023, quando avevo appena iniziato il secondo anno di università. Avevo scoperto questo posto grazie ad una mail dell’università e così ho deciso di fare richiesta per entrare; qualche mese dopo, eccomi catapultata in una realtà totalmente nuova, una realtà che è stata estremamente difficile lasciar andare dopo soli sei mesi dall’arrivo. Sì perché, dopo un semestre, sono partita per svolgere un Erasmus in Germania: proprio nel momento in cui iniziavo a legare un po’ di più con gli altri compagni di piano, quando iniziavo a conoscerli meglio…
Questo arco di tempo è stato il più bello del mio periodo universitario, pieno di “prime volte”. Anzitutto ho potuto stringere solidi legami di amicizia con le mie compagne di università, con cui ho passato più tempo non essendo più pendolare; poi ho ampliato la mia cerchia di conoscenze, dal momento che ho vissuto con altre persone. Ho portato in Germania ricordi a me estremamente preziosi: cene di piano, serate karaoke, feste di compleanno…Tutti momenti in cui mi sono sentita veramente accolta. Ciò che per me è stato veramente stravolgente è stato il modo in cui il Collegio ha influito sui miei studi: naturalmente tutti noi abbiamo ritmi e metodi di studio differenti, dovuti anche alle discipline studiate. Appena arrivata, lasciavo la mia camera quasi solamente per gli impegni accademici e per andare in cucina a mangiare. Ero molto focalizzata sullo studio e lasciavo in disparte tutto il resto, purtroppo spesso anche i momenti di convivialità, temendo che avessero una cattiva influenza sullo studio. Già dopo poche settimane, però, grazie anche ai momenti di piano, ho iniziato a trascorrere più tempo in cucina, ad uscire un po’ di più durante i fine settimana e ho realizzato che questo non costituiva affatto un problema per la carriera accademica, anzi, sembrava quasi che tutti questi momenti costituissero un carburante per lo studio!
Avvicinandomi così tanto agli altri collegiali, il momento dell’”arrivederci” a marzo è stato davvero difficile, però anche quel momento è stata una fonte di insegnamento per me: nessuno di loro era triste, perché tanto ci saremmo rivisti e poi ci saremmo tenuti comunque in contatto.
Ho iniziato questo secondo anno in Collegio con una nuova consapevolezza, tenendo a mente ciò che ho imparato l’anno scorso e imparando tuttora. Quando sono tornata a settembre, sono stata accolta con un abbraccio che sembrava proprio volesse dire: Bentornata!