“I REMEMBER”. DIGITALI IMMORTALI – UN OPEN DOCUMENTARY IN VR 360° PER ESPLORARE IL TEMA DEL POST-PORTEM NEL MONDO DIGITALE

Il 18 Novembre dalle ore 12:00 alle 19:00 sarà possibile Presso la fondazione ETS Recontemporary ( Via Gaudenzio Ferrari, 12b, Torino) indossare un visore per la realtà aumentata e fare un’esperienza immersiva della durata di circa 5 minuti che ci porta a riflettere su cosa significhi morire nella nostra realtà dominata dal digitale attraverso grafiche e video fotorealistici in 3D. L’opera è il risultato di un laboratorio produttivo di dieci giorni che ha coinvolto 18 studenti selezionati provenienti dall’Università degli Studi di Torino, dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e dal Politecnico di Torino nell’ambito della piattaforma Officine Sintetiche negli spazi dello Studium Lab di Palazzo Nuovo.

Officine sintetiche e Studium Lab

Un laboratorio di Officine Sintetiche

Officine Sintetiche nasce nel 2006 da un’idea di Tatiana Mazali, Antonio Pizzo e Vanessa Vozzo ( curatrice del progetto).

Officine Sintetiche è una piattaforma che sviluppa e promuove forme artistiche e creative nel campo della creatività digitale e della new media art .Propone una reciprocità tra nuove professionalità nel campo del teatro, del cinema, della danza, dell’arte contemporanea e della musica. Performer, artisti e creativi si relazionano con ingegneri e architetti. Al suo interno collaborano professionisti, artisti, docenti, ricercatori e studenti coniugando ricerca, formazione, produzione e eventi dal vivo all’interno di un quadro transettoriale internazionale che coinvolge imprese, università, istituti di formazione, enti e istituzioni pubbliche e private.

Nel laboratorio tra le altre cose si sperimentano innovative forme di embodied narrative e di scrittura crossmediale al fine di coinvolgere in maniera attiva e partecipativa gli spettatori proponendo loro nuove prospettive e punti di vista.

Il team di “I remember” nello Studium Lab

Studium Lab è un open lab multidisciplinare del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, dedicato alla ricerca e alla sperimentazione tecnologica.

Si concentra sull’ audiovisivo, arti performative, i.a. generativa. È un’infrastruttura tecnologica di riferimento per lo studio, la sperimentazione e lo sviluppo di approcci innovativi che combinano discipline umanistiche e tecnologia.

La produzione di “I remember”

La produzione di un progetto del genere è estremamente complessa e peculiare, le competenze necessarie sono molteplici e le sfide si presentano su tutti i frangenti della creazione: dalla difficoltà di scrivere una sceneggiatura per un corto visionato attraverso un visore, dove campo e controcampo spariscono e dove l’osservatore può esplorare l’ambiente tutto intorno a se stesso in qualsiasi momento; le riprese da eseguire con una telecamera a 360°, la produzione di asset che devono vivere in un ambiente digitale credibile e restituisca l’estetica adeguata fino alla creazione di un impianto sonoro che oltre al classico compito di coadiuvare la visione e arricchirla deve fare i conti con una spazializzazione a 360° e rendersi adattivo ai movimenti dell’utente.

Un po’ dei software usati durante la produzione

Durante la produzione si è lavorato con una moltitudine di software tra cui: Davinci Resolve, Premier, Blender, Unity, Reaper, After Effect, Touch Designer, Isadora. Oltre alla produzione il laboratorio ha permesso quindi un prolifico scambio di competenze e ha dato la possibilità ai partecipanti di entrare in contatto con metodologie di lavoro diverse e approcci alternativi alle loro abitudini, studenti di ingegneria del cinema si sono trovati a lavorare e interagire con studenti di filosofia, del corso di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo e studenti dell’accademia albertina.

L’eterogenea composizione del team comporta sicuramente una sfida a livello comunicativo, soprattutto in un lavoro del genere dove tutti i comparti (produzione audio, produzione video, concept e performer) lavorano fianco a fianco in continuo dialogo che vede spesso una commistione tra le varie figure.

La domanda centrale del  progetto è che cosa significhi e come viviamo oggi la morte, come ci rapportiamo ai morti nel mondo contemporaneo e come sta cambiando e in che direzione stia andando il nostro rapporto con la nostra morte e con quella dei nostri cari. Una domanda complessa che necessita di un mezzo analogamente complesso per fornire gli strumenti per provare a fornire un’idea di risposta, una suggestione  fornita attraverso un’esperienza possibile con l’unicità di un mezzo immersivo come quello impiegato tecnologie di oggi ci consentono di progettare e produrre 

Alle 17:30 del 18 settembre è prevista una tavola rotonda, per approfondire i temi trattati e scambiare opinioni tra gli spettatori e le persone che hanno lavorato al progetto.

Il sarà possibile la visione anche al  Torino Film industry in uno spazio dedicato il 22 e il 23 novembre e al Museo Nazionale del cinema di Torino dal 10 al 15 dicembre.

Alberto Speziale
altri post