“IL GIORNO DELL’APE” DI PAUL MURRAY

Inutile dirlo, le famiglie infelici non passano mai di moda e lo ha dimostrato magistralmente Paul
Murray con “Il giorno dell’ape”.
Ambientato in Irlanda, ci racconta la storia della famiglia Barnes, famiglia stimatissima del paese
di campagna dove vivono, apparentemente felice e tranquilla. Tuttavia, la concessionaria di
Dickie sta per fallire, ma lui, invece di affrontare la situazione, trascorre le giornate costruendo
un bunker a prova di apocalisse. La moglie Imelda, “miss Irlanda mancata”, nel frattempo, si è
messa a vendere i gioielli su eBay, la figlia adolescente Cass, ex prima della classe, sembra voler
sabotare la sua carriera scolastica e PJ, il figlio dodicenne, descritto dalla sorella “come il
canotto a forma di animale di un bambino che andava alla deriva nel mare aperto” sta allestendo
un piano per scappare di casa.
Con uno stile narrativo eclettico e particolarissimo, Murray utilizza diverse tecniche narrative per
rappresentare i diversi punti di vista (per esempio, Imelda è rappresentata quasi come un flusso
di coscienza non interrotti dalla punteggiatura, probabile omaggio a Joyce).
«Il passato è cosí, vero? Credi di essertelo lasciato alle spalle, poi un giorno entri in una stanza e
lo trovi lí ad aspettarti»
Paul Murray con “Il giorno dell’ape” ci ha regalato un intimo romanzo famigliare offrendo al
lettore un ritratto della contemporaneità e ci ha ricordato ancora una volta che il passato
influenzerà sempre le nostre esistenze ma c’è un barlume di speranza: è possibile farcela,
nonostante tutto.
Attenzione comunque, in alcune parti vi spezzerà il cuore (quindi fazzoletti alla mano) ma è
giusto così. La realtà è anche questa

Dèsirèe Mattarello
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