IL MULTIVERSO E’ QUALCOSA DI CUI SAPPIAMO SPAVENTOSAMENTE POCO

L’immensità dell’universo ha da sempre suscitato quesiti grandiosi quanto inimmaginabili, andando a stuzzicare la curiosità umana, la quale guida gran parte delle nostre azioni verso il progresso e la conoscenza.

Tra le tante domande che sconvolgono le menti dei più grandi pensatori del pianeta, in questo articolo ci occuperemo di quella riguardante la possibilità di esistenza di un Multiverso molto più grande del “nostro” universo osservabile.

Sono molti oramai i film che affrontano questo tema. Da appassionato del mondo Marvel non posso non citare il campione di incassi :” Doctor Strange nel Multiverso della follia”, per quanto riguarda il mondo dei supereroi, ma molte altre sono le storie fantascientifiche che ambientano le proprie trame in universi paralleli e alternativi.

Le idee elaborate dall’essere umano sul tema sono antiche e variegate, cito ad esempio un lavoro di Edgar Allan Poe del 1848 , “Eureka. Un poema in prosa” , nel quale lo scrittore tra argomentazioni filosofiche e fantascientifiche si immaginava l’esistenza di una illimitata successione di universi . Il concetto di Multiverso nel suo senso moderno ha preso però piede soltanto quando le teorie scientifiche, nel tentativo di spiegare le caratteristiche del nostro universo, hanno previsto l’esistenza di altri universi. Questi universi, se esistono, sono separati dal nostro, irrangiungibili e non rilevabili tramite misurazioni dirette, quindi la loro ricerca può dirsi difficilmente “scientifica”, nell’uso comune del termine, e questo crea dibattito e divergenze di opinioni.

Analizziamo meglio quanto sopra anticipato.

Partiamo dal definire che cosa è un Multiverso. Esso è per gli scienziati l’idea che possano esistere altri universi oltre al nostro osservabili. I Multiversi sono inclusi in varie teorie scientifiche, dalle regioni dello spazio in piani diversi rispetto al nostro universo, fino a distinti universi a bolla che emergono continuamente. La cosa in comune tra queste teorie è che il nostro tempo e spazio non sono gli unici possibili.

Il problema dell’esistenza di più universi viene introdotto in quanto l’esistenza di un solo universo non basta a spiegare tutte le caratteristiche del mondo in cui viviamo. Ci sono molti interrogativi a cui non sappiamo rispondere, ad esempio:” Perchè le costanti fondamentali della natura sono tali? Perchè le stelle splendono indeterminato modo e non in un altro con una diversa quantità di energia? Perchè nel nostro universo c’è abbastanza tempo per creare stelle e pianeti?”. A questo genere di domande, afferma Tom Sigfried (giornalista scientifico), possono esserci due possibili spiegazioni: o necessitiamo di teorie nuove o migliori o viviamo in uno solo dei possibili universi differenti, abbastanza “comodo” da permetterci di non porci questo genere di interrogativi… magari in un altro universo parallelo le leggi della fisica agiscono in maniera diversa e per noi meno naturale e più complessa.

Le teorie più diffuse sul Multiverso sono principalmente due: la prima, detta inflazione cosmologica afferma che nei momenti immediatamente successivi all’esplosione del Big Bang l’universo si sia espanso esponenzialmente e rapidamente. Questa teoria spiega molte proprietà osservabili dell’universo, come la sua struttura e la distribuzione delle galassie. Inoltre essa prevede che questa inflazione possa ripetersi nel tempo ( potenzialmente anche all’infinito), creando una successione di universi a bolle. Non tutte le bolle hanno le stesse caratteristiche della nostra e in alcune di esse le leggi della fisica potrebbero essere diverse dalla nostra. Esse però non sono da noi osservabili.

Un’altra teoria interessante è quella chiamata interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica, che descrive il comportamento della materia da un punto di vista matematico. E’ stata proposta dal fisico Hugh Everett nel 1957 e prevede l’esistenza di linee temporali ramificate, o realtà alternative in cui le nostre decisioni si sviluppano diversamente portando a futuri alternativi incompatibili l’uno con l’altro. Quando si compie un esperimento su una determinata “Terra” (così chiamata da Everett) si ottengono determinate probabilità di riuscita e quella è la dimostrazione che nel tuo mondo l’esperimento dà l’esito sperato e voluto, ma che in un altro mondo lo stesso esperimento, siccome la probabilità non è 1 (evento certo) , potrebbe non dare lo stesso risultato. In questa visione, dunque, esisterebbero varie versioni di un individuo che vivono molte vite possibili, ma l’unica realtà che possono percepire è quella in cui stanno vivendo.

Il viaggio attraverso i vari multiversi è impensabile e ritenuto impossibile, a meno che non si dimostrino false gran parte delle leggi della fisica consolidate nei secoli. Inoltre, in realtà, non è stato osservato nulla che possa suggerire l’effettiva presenza di un Multiverso. Rimane pertanto un’idea teorica e, in alcuni casi, filosofica.

Alcuni esperti sostengono che potrebbe essere una incredibile coincidenza che il Big Bang abbia originato un universo perfettamente equilibrato, ideale per la nostra esistenz. Altri invece ritengono più probabile che esistano una serie di universi fisici e che noi abitiamo in quello che presenta le caratteristiche più adatte alla nostra sopravvivenza.

Forse non si scoprirà mai se effettivamente il Multiverso esiste e rimarrà per sempre un argomento di frontiera o di mera fantascienza, ma a mio avviso non può nuocere porre la propria attenzione su questioni così profonde e a tratti inimmaginabili, in quanto è nella natura dell’essere umano porsi quesiti di questo genere e possono fungere da propulsori per evitare la perdita di entusiasmo nella ricerca.

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