LA GUERRA ALLA SCIENZA: TRUMP 2.0

L’insediamento del neopresidente degli Stati Uniti d’America Trump è avvenuto solamente da un mese, ma  è già riuscito a firmare una montagna di ordini esecutivi che hanno annullato o congelato decine di miliardi di dollari destinati alla ricerca e all’assistenza internazionale, con conseguenti licenziamenti di migliaia di lavoratori del settore.

Ovviamente questo inaspettato (almeno forse nella repentinità e nella portata) “assedio alla scienza” ha provocato sconvolgimento in gran parte delle agenzie federali e nelle università americane e non. Infatti la ricerca scientifica, in tutti i suoi ambiti, è così interconnessa che danneggiarla in un posto significa danneggiarla ovunque ( a maggior ragione se si sta parlando degli Stati Uniti).

Le aree più attaccate sono quelle fondamentali per proteggere la salute pubblica, l’ambiente e la sicurezza delle persone. Nessun’istituzione viene risparmiata, come esempio citiamo i NIH (National Institutes of Health), ovvero il più grande finanziatore pubblico al mondo della ricerca biomedica, dove sono state improvvisamente annullate le revisioni delle sovvenzioni per la ricerca, i viaggi e la formazione per gli scienziati all’interno e all’esterno del paese.

Questo significa che sono stati congelati anche fondi per la ricerca in ambiti estremamente importanti e costosi come il cancro, in quanto l’NCI (National Cancer Institute) riceve una cospicua parte del budget annuale riservato all’NIH. Sono 811, in oltre 60 paesi , le sovvenzioni attive al di fuori del suolo statunitense finanziate dall’NIH con un valore complessivo di circa 340  milioni di $…

Stessa sorte è toccata all’USAID (United States Agency for International Development), fondata da Kennedy nel 1961 per contrastare la povertà globale, fornire aiuti umanitari a Paesi interessati da conflitti o da situazioni di emergenza sanitaria e sostenere lo sviluppo di società democratiche migliorando le loro potenzialità.

Uno dei programmi più importanti dell’USAID è il Global Health Supply Chain che semplifica e velocizza l’approvvigionamento di forniture di medicinali essenziali e test in oltre 55 Paesi per malaria, HIV, salute materna e altre aree cruciali per la salute globale.

Due terzi del personale che lavorava al PMI (President’s Malaria Iniziative), il progetto per il controllo e l’eradicazione della malaria creato da George W. Bush nel 2005,  è stato licenziato, mettendo a repentaglio la vita di moltissime persone e soprattutto di moltissimi bambini. La pianificazione della distribuzione di zanzariere irrorate di insetticidi o la distribuzione di farmaci per la profilassi antimalarica avviene in maniera sistematica e con una programmazione rigida; lo stop anche di 1 solo mese significherebbe un buco nella prevenzione spaventoso.

In Myanmar, dove i casi di malaria sono decuplicati nel giro di pochi anni, la fornitura dei medicinali e test antimalarici sono stati sospesi. In Uganda è stata bloccata la fornitura di zanzariere per i letti da consegnare alle donne incinte e ai bambini piccoli. In Zambia è stata bloccata l’erogazione di farmaci contro le emorragie da parto. L’Africa non è però l’unica zona colpita. Anche in Asia meridionale e America Latina l’USAID è stata costretta a sospendere sperimentazioni di farmaci contro l’HIV nel bel mezzo dei test o a lasciare dispositivi medici ancora inseriti nei corpi dei pazienti…

La ricerca e la sicurezza medica sono dunque a rischio in tutto il mondo, ma non sono la sola vittima di questo primo mese di fuoco dell’amministrazione Trump. Infatti il neopresidente ha anche cancellato i finanziamenti federali statunitensi per i progetti internazionali sui cambiamenti climatici, che ammontavano a circa 11 miliardi di dollari nel 2024, pari a circa il 10% dei finanziamenti pubblici globali annuali per il clima. Insieme all’uscita dagli accordi di Parigi sul clima queste decisioni significano un duro colpo per la lotta al cambiamento climatico.

Dopo aver dato una panoramica preoccupante delle questioni di politica interna ( seppur come abbiamo visto con ricadute globali) un altro aspetto fondamentale di questa “guerra alla scienza” è dato dalla scelta di prendere di mira l’inclusività della scienza, dunque un vero e proprio attacco personale alle questioni di genere e alle disabilità.

Gli scienziati che ricevono fondi dal Governo Federale sono stati obbligati a censurare tutti i termini riguardanti la sfera dell’ “ideologia di genere”, per come viene definita da una parte dei repubblicani. La censura riguarda alcuni termini definiti come “proibiti” (scritto testualmente nel mandato governativo) come

«genere, transgender, persona incinta, persone incinte, Lgbttransessuale, non-binario, nonbinario, designato maschio alla nascitadesignato femmina alla nascitabiologicamente maschio, biologicamente femmina»

Rimanendo per un attimo sulle implicazioni prettamente accademiche di quest’atto, rimuovere questa gamma di parole equivale a invalidare ( in maniera parziale o totale) centinaia di studi del CDC (Centers for Disease Control and Prevention), in quanto non si potrebbero più fornire informazioni demografiche di base come l’identità di genere o l’orientamento sessuale.

Come ha dichiarato Thomas Babor, professore emerito di salute pubblica presso la UConn Health di Farmington,  a Nature : “Le istruzioni sono così radicali nella loro natura che renderebbero la maggior parte delle pubblicazioni del CDC incoerenti con le linee guida utilizzate dalla comunità scientifica internazionale e dai principali editori scientifici”.

Inoltre sono state cancellate pagine intere e database su questioni fondamentali di salute dai siti del CDC (vaccinazioni, malattie sessualmente trasmissibili ecc.) e non si sa ancora se verranno mai ripristinate…

In questo momento di “oscurantismo scientifico”  si profila nuovamente il pericolo di una narrazione della scienza come un qualcosa appannaggio esclusivo dell’uomo bianco, cisgender, normodato ed eterosessuale. A farmi personalmente preoccupare di questo tipo di retorica è la recente cancellazione dal sito della NASA delle pagine dedicate alle reasonable accomodation policies, ovvero le politiche atte a garantire un lavoro sicuro agli impiegati con disabilità e dalla cancellazione dell’astronoma e ingegnera americana ( nata nella Repubblica Domenicana)  Rose D.F.

Queste le sue parole in un post Threads: “La mia biografia è appena stata rimossa dal sito della Nasa a causa di un ordine che imponeva di eliminare contenuti sulle donne nelle Stem”

Usando nuovamente le sue parole: “Quando ti eliminano da internet, ti cancellano dalla storia” . Se si sta andando verso questo ordine di cose il passo indietro eseguito in termini di libertà individuali  è enorme e il profilarsi di una scienza solo per alcuni è un pericolo più che reale. Rose rimane però speranzosa e cerca di incoraggiare le donne nelle Stem :

Una volta capita che questa è davvero la strada che vogliono seguire, non devono permettere a nessuno di fermarle. Ci sarà sempre qualcuno – amici, genitori, insegnanti, semplici sconosciuti –che cercherà di farle sentire inadeguate, come se non appartenessero a questo mondo. Di questo devono esserne consapevoli e cercare di ribellarsi al sistema”

Ed è proprio di una ribellione al sistema che ha bisogno l’intera comunità scientifica globale, manifestando i veri valori della scienza in maniera forte e decisa, anche e soprattutto per il fatto che questa “guerra alla scienza”  viola il I Emendamento della Costituzione americana, che protegge la libertà di parola, nonché una legge del Congresso che obbliga a perseguire una ricerca scientifica basata sull’equità, legge che aveva ispirato le agenzie scientifiche federali fino al giorno prima dell’insediamento di Trump.

Link delle fonti:

https://www.nature.com/articles/d41586-025-00562-w

https://www.focus.it/scienza/salute/censura-tagli-abiure-con-trump-la-scienza-usa-sta-vivendo-giorni-bui

https://www.focus.it/scienza/salute/trump-congela-l-usaid-le-conseguenze-sulla-salute-dello-stop-agli-aiuti-internazionali

https://www.wired.it/article/ingegnera-spaziale-americana-cancellata-sito-nasa-donne-stem

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