L’APOTEOSI DI GIORGIO MASTROTA

Come nasce la fama? Come si diviene famosi? Queste sono domande a cui intere schiere di filosofi, pensatori, sognatori hanno provato a rispondere. E forse la risposta più corretta, tra le tante che si possono trovare in questo marasma di paroloni e ragionamenti, può essere una: la pura sorte. Ed è la sorte che ha portato un personaggio delle televendite Mediaset a diventare un’icona del settore, e ben oltre.

Chi da bambino bazzicava -o magari continua a farlo, non giudichiamo mica qui- le televendite di Canale 5 saprà bene chi è Giorgio Mastrota. Quella testa lucida più delle pentole in acciaio Inox che provava a venderti. Quella sagoma che si ergeva più della proboscide dell’elefante della Eminflex (dai, non siamo volgari qui). Ma in quanti sanno della sua seconda vita? Ebbene si, perché se di mattina è il volto delle televendite del Biscione; di notte Giorgio Mastrota diviene il “custode dell’acciaio Inox, guerriero nordico di pura lana merinos”. Tutto questo nasce con un gruppo musicale rock demenziale chiamato Nanowar of steel (già il nome è una parodia dei Manowar e dei Rhapsody of fire).

Per chi non li conoscesse, questa band ha al suo repertorio brani del calibro di Sottosegretari alla presidenza della Repubblica del truemetal e l’inno di Feudalesimo e Libertà. Insomma, gente rispettabile e davvero demenziale. Ecco, nel lontano 2014 decidono di far uscire Giorgio Mastrota (the keeper of Inox steel): una classica canzone del loro calibro, ma destinata a cambiare le sorti della storia. Si diffonde, piace questa canzone, Giorgio Mastrota diviene un simbolo: non è più solo un venditore, ma un mitico eroe e “templare” che difende la città con quello che è solito vendere. Di più, il diretto interessato viene a sapere di ciò e sta al gioco: nel 2018 si unisce ai nostri beniamini sul palco del Lucca comics per ormai una delle hit del gruppo. Il popolo del Lucca comics e dei Nanowar acclama il suo “sciamano dello Shimano” a gran voce. Gira voce che qualcuno abbia anche riavuto la vista al solo sapere della presenza del lucentissimo capo. Arriverà ad essere assoldato da Comedy Central Italia per vendere un carro armato.
Il tempo passa, siamo nel 2021. Esce un nuovo album dei Nanowar intitolato Italian folk metal che ha sulla copertina Garibaldi con la faccia da nano su uno sfondo apocalittico. Tutto lascia presagire il meglio. Ed ecco riapparire il sommo, l’unto dal Biscione: Giorgio Mastrota è di nuovo protagonista di una nuova hit. Ed eccolo, virile e villoso, prodigarsi con la sua possente muscolatura da “paiolo della Valhalltellina” preparare la polenta taragnarock. Ecco rivelato il segreto del nostro beniamino: la cedrata Tassoni, “elisir di Odino”. Un ritorno alle origini quasi, in quanto il nostro protagonista torna in veste di televenditore per convincerci ad acquistare il mistico prodotto “dell’alchimia di Sondrio”, vantando gli effetti prodigiosi (“ma il consumo ha l’effetto del viagra”) della polenta taragnarock. E nel videoclip ufficiale i commenti si sprecano, mostrando la devozione del popolo al sovrano incontrastato delle valli e delle Tv (per semplicità citeremo solo un “Giorgio, dammi la tua bresaola ed il tuo scimudin” a titolo esemplificativo, ma ve ne sono anche altri). Mastrota è ormai il centro di un culto vero e proprio, in un limbo o zona grigia tra il paganesimo e l’idolatria.
Ma non finisce qui, la storia arriva fino anche ai nostri giorni. Mastro Mastrota continua a parlare dei Nanowar, continua a pensare al suo glorioso passato eroico di conquistatore di piazze e famelico divoratore di pietanze orobiche. Ed è così che, il 14 Maggio del 2025, sul profilo Instagram del sommo appare un video emblematico: il comandante Mastrota, memore del suo trascorso da capo norreno su una barca Longobarda, guida la sua banda (letteralmente una banda) al suono della canzone che per prima aveva incorniciato le sue res gestae. La sfera di cristallo più sexy del mondo delle televendite sta tornando, e non ha paura di conquistare villaggi od il cuore di tutti noi.
E quindi, per rispondere alla domanda di come si diventa famosi… Boh, non so. Ma puoi iniziare facendo televendite su una rete pubblica e sperare in una canzone in cui diventi un cowboy spaziale. Magari funziona.

Andrea Calò
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