Il cinema horror è un genere cinematografico molto antico, nato all’inizio del XX secolo e presente già agli albori del cinema muto. Caratterizzati dalla presenza di personaggi immaginari e mostruosi, i film di questa categoria hanno spaventato generazioni, facendoci balzare sulle sedie e andando a fare leva sulle nostre paure ancestrali. Attraverso la visione del dolore, tramite immagini crudeli e scioccanti, e grazie a particolari tecniche di ripresa, riusciamo ad empatizzare con le vittime. La neuroscienza usa i film horror per studiare il funzionamento del nostro cervello, in particolare durante la visione viene stimolata l’amigdala, che gestisce le emozioni come la paura. Visto il grande interessamento scientifico sull’argomento, ci si può chiedere quali siano gli ingredienti per creare un horror “perfetto”, che riesca a non farci dormire per molte notti.
La risposta è positiva, in maniera sorprendente. Alcuni esperti di matematica del King’s College di Londra, in uno studio privatamente condotto per Sky Movies, hanno elaborato la formula definitiva per creare un film horror impeccabile.
Il modello matematico è il seguente:
(es + u + cs + t)^2 +s+ (tl + f)/2 + (a + dr + fs)/n + sinx -1
E’ assolutamente necessario introdurre una legenda per poter capire gli elementi che compongono questa formula (ovviamente più il numero ottenuto inserendo i valori è grande, più il film horror si avvicina alla “perfezione”).
es= musica in crescendo ; u= l’ignoto ; cs= scene di inseguimento ; t= sensazione di essere intrappolati
s= shock; tl= vita realistica; f= fantasia
a= personaggio solo; dr= quanto è buio il film ; fs è l’ambientazione del film ; n=numero personaggi
sin x= sangue e viscere; 1=stereotipi
I ricercatori, guidati dalla matematica Anna Sigler, hanno trascorso due settimane ad esaminare alcuni film horror cult, come l’Esorcista, Non aprire quella porta e Il silenzio degli innocenti, per trovare le caratteristiche sopra elencate da inserire nel calderone di un capolavoro cinematografico di questo genere.
Le prime quattro categorie (es, u, cs,t) sono gli ingredienti fondamentali per creare suspence e siccome essa è considerata come l’elemento cardine di un horror, la somma degli elementi che la compongono è stata elevata al quadrato. Un film come Shining, dove la suspence aumenta gradualmente con le premonizioni e i flashback di Danny, è proprio l’horror per eccellenza , secondo gli studiosi.
Un altro elemento imprescindibile per creare qualcosa di davvero terrificante è una sceneggiatura il più credibile possibile. Per questo motivo è importante bilanciare la parte di vita reale e comune con elementi immaginari, come spiega la formula (tl+f)/2, ovvero una media tra le due.
La solitudine di un personaggio (a), aggiunta all’oscurità (dr) del luogo in cui si svolgono gli eventi e all’ambientazione stessa (fs), rendono agghiacciante la visione del film. Esempi lampanti di queste proprietà sono la scena della doccia in Psycho, dove Janet Leigh è sola e nuda, al massimo della sua vulnerabilità e ancora una volta Shining, con l’ambientazione isolata dell’albergo chiuso per l’inverno. Nella formula (a+dr+fs)/n si divide per il numero di personaggi, in quanto la presenza di molti individui tende a smorzare l’effetto di ansia e preoccupazione nello spettatore.
Un film horror deve essere scioccante (s) ovviamente, ma non deve scadere in stereotipo, altrimenti la paura e la suspence risulterebbero irreversibilmente danneggiate. Dunque al quantitativo di sangue e viscere (sin x) deve essere sottratto il coefficiente numero (1) dato dagli stereotipi. In questo senso “Lo squalo” di Spielberg ha fatto un ottimo lavoro, in quanto è stato mostrato abbastanza sangue da spaventare gli spettatori, ma non troppo da renderlo repellente al pubblico. Shining stesso ha evitato gli stereotipi nella figura di Jack Nicholson, trasformandolo da figura paterna protettiva a carnefice spietato. La formula presentata non ha ovviamente rigore matematico, è stata trovata empiricamente dopo una visione congiunta di numerosi cult del genere, ma può dare un’idea sicuramente precisa e dettagliata di come si dovrebbe strutturare un film horror di successo che riesca a terrorizzare gli spettatori, obbligandoli talvolta a coprirsi gli occhi, a saltare dal divano o sudare freddo!