La gallina dalle uova d’oro
questa mattina ha cantato:
c’era solo un chiarore livido,
e uno strano acuto brivido
Avrei giurato che le vie di Torino
si fossero ritratte sopra i davanzali
sotto la penombra lucida del giorno
e che un poco si arrotolassero
nel primissimo risveglio
Avrei raccolto le dita
sotto al grembo ammorbidito
privato di fiducia la stoffa di cotone,
creduta ormai velluto o seta.
Ma il mattino diradava le ombre scure
Ho esitato, ho taciuto
Ho aperto la finestra
e la gallina aveva smesso di cantare