“VUOTO” DI MICHAEL BIBLE

“Dicono che due particelle possono avere un legame così forte da cambiare direzione nello stesso istante a un milione di chilometri di distanza. Una danza cosmica che supera il tempo e lo spazio. Non sono abbastanza intelligente da sapere se è vero. Ma mi piace pensare che ogni momento possa essere così intrecciato a un altro, legato per sempre che il tempo e lo spazio perdono importanza”.

C’è un posto, a New York, che chiamano Goodbye Hotel, perché, per svariate ragioni, diventa l’ultimo rifugio di uomini e donne che si sono allontanati dal mondo esterno. Al Goodbye Hotel, mentre una nevicata cade sulla città, François decide di scrivere la sua storia, o meglio, la sua versione dei fatti, precisando sin da subito che sarà un narratore inaffidabile e che lascerà molte cose in sospeso.
François ci trasporta ancora una volta a Harmony, dove il destino fa incrociare due ragazzi innamorati, una tartaruga centenaria di nome Lazarus e Little Lazarus, un’altra tartaruga trovata anni prima da Eleanor sulla Quattordicesima Strada. L’evento scatenante è un incidente: François, per far felice Eleanor, si gettò a capofitto giù per la collina e questo evento cambierà per sempre le loro vite.
Ci verrà narrata una storia vista da quattro punti di vista differenti: prima quello di François, poi quello di Eleanor, in seguito quello di Lazarus e infine quello di Little Lazarus. Tutte visioni ovviamente frammentate e inaffidabili ma che nell’insieme formano l’universo onirico creato da Michael Bible. Dopo l’incidente si separano ma Françoise e Eleanor si penseranno costantemente, “condannati a essere legati per sempre ma per sempre distanti” con due tartarughe che camminano tra i fili del tempo e del destino e dove realtà e finzione si incontrano.
A Little Lazarus è dedicato l’ultimo capitolo e qui il tempo scorre in maniera inesorabile: finirà a mangiare le sue pere preferite in un rifugio e infine, a fuggire un’ultima volta in un luogo sconosciuto dove il suo ultimo pensiero è rivolto a una ragazza magrissima con i capelli rossi che l’ha trovato sulla Quattordicesima Strada secoli prima (ammetto che qui mi è scesa una lacrima).
Se avete amato “L’ultima cosa bella sulla faccia della terra” e vi piacciono i romanzi priva di trama allora leggetelo, non ve ne pentirete.

Dèsirèe Mattarello
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